Ristrutturazione uffici in centro a Bergamo: 130 mq stravolgono la loro configurazione ed estetica con un lavoro che coinvolge soprattutto l’impostazione architettonica degli interni. Open space e uffici direzionali comunicano a vicenda in un ambiente studiato per rendere il flusso di utenti più funzionale possibile.
Il concept della trasparenza
Sviluppando il progetto di ambienti lavorativi è stata fondamentale l’identificazione del concept.
Quest’ultimo individua da un lato il messaggio da trasmettere al pubblico, dall’altro diventa linea guida nella scelta di materiali e finiture.
Il primo passo nella ristrutturazione è stato l’analisi della destinazione d’uso di questi uffici, riservati a commercialisti con relativi collaboratori e segretarie, ambienti di archivio e punti di incontro, attesa e convivialità.
La definizione di tipologie differenti ha reso chiaro il concetto della trasparenza, metafora progettuale della configurazione architettonica successiva. Pensando infatti al ruolo del commercialista, e la sua gestione di pratiche e documenti sensibili, il messaggio che si è voluto trasmettere è quello della trasparenza, sinonimo anche di fiducia e sicurezza. Questa, è declinata a seconda della tipologia di interno in configurazioni differenti, immaginandola come una sfumatura da più a meno trasparente a seconda del grado di “protezione” richiesto.
A ciascuna funzione il suo livello di trasparenza
Accedendo allo spazio ci si trova proiettati in un open space, in cui trova spazio la parte produttiva affidata alle segretarie.
A distinguere e separare le varie postazioni lavoro solo mobili dalle diverse altezze e pareti in cristallo, che delimitano l’area lavorativa dal corridoio. Questo, rappresenta il punto di maggior trasparenza ove il cliente, nonostante non abbia accesso diretto all’ambiente, ne ha pieno controllo visivo.
Passando invece alle funzioni di attesa, convivialità e incontro, si rende necessario un grado di privacy maggiore. Queste funzioni trovano spazio in ambienti ben definiti, circoscritti a stanze, ma di facile accesso. Qui il tema della trasparenza è declinato in dettagli costruttivi, uno tra tutti, porte in cristallo per la sala riunioni. Pur essendo ambienti circoscritti, il loro accesso è libero e sono posti nelle vicinanze dell’ingresso principale.
Per la terza tipologia di funzioni invece, gli studi direzionali dei Dottori commercialisti, il livello di privacy è notevolmente più alto. In opposizione all’open space centrale, gli studi si configurano in stanze più o meno spaziose collocate lungo il perimetro esterno della planimetria. L’accesso avviene attraverso corridoi o porte defilate, che quasi tendono a scomparire o mimetizzarsi nell’arredo circostante. Questo per garantire una riservatezza totale, creando un rapporto univoco ed esclusivo tra professionista e cliente.
La ristrutturazione degli uffici: sviluppo architettonico
La configurazione interna iniziale, scelta dai precedenti affittuari, si impostava sull’utilizzo di pareti mobili dall’estetica ormai ampiamente superata. A pavimento inoltre, una moquette blu sbiadito, ripresa anche come rivestimento di alcuni pilastri.
Già dalla prima vista, ciò che però ha affascinato i nuovi inquilini è stata la grande luminosità proveniente dalle ampie vetrate perimetrali.
Questa, ha rappresentato la chiave di svolta nell’evoluzione del progetto.
Anche dal punto di vista impiantistico si è reso necessario un completo rinnovamento, che potesse attrezzare ciascuna postazione lavorativa di connessione via cavo alla rete dati, predisposizione telefonica per centralino interno, e allacciamento a rete wifi per stampanti.
Per gestire al meglio il grosso afflusso di predisposizioni elettriche e permettere allo stesso tempo un sistema di aria condizionata tramite split, è stato realizzato un controsoffitto nel corridoio principale, in grado di servire tutti gli ambienti. Allo stesso tempo consente una maggior distinzione percettiva tra ambienti pubblici e aree di lavoro ad accesso limitato.
La ristrutturazione degli uffici: scelta di colori e materiali
L’estetica di colori e materiali si definisce su toni neutri, con pavimento ad alta camminabilità effetto parquet in rovere sbiancato, pareti grigio ghiaccio intervallate da superfici color Vardo della collezione Farrow and Ball. Queste definiscono il ritmo visivo nella scansione degli interni.
Il grigio ghiaccio scelto per la tinteggiatura delle pareti principali è reso ancora più brillante dalla grande illuminazione naturale. Il risultato, si avvicina quasi al bianco, pur donando un tocco di morbidezza aggiuntiva rispetto all’asetticità di quest’ultimo. Per vedere altri esempi del grigio ghiaccio in ambito domestico: una taverna in stile contemporaneo e scorci d’antico in una mansarda contemporanea.
All’ingresso, unica traccia dell’assetto iniziale è una boiserie a tutta altezza in legno di ciliegio che si sviluppa ad angolo abbracciando l’accesso alla sala riunione, alle stanze di archivio e al corridoio con accesso alla seconda stanza di archivio e bagno del personale. La scelta del ciliegio è ripresa anche negli arredi della reception attraverso un banco sagomato con armadiatura abbinata.
Gli arredi: dal ricollocamento dell’esistente alla funzionalità del “su misura”
All’interno di questo contrasto cromatico ben definito trovano spazio gli arredi esistenti. La principale difficoltà in un progetto di ristrutturazione è saper coniugare arredi provenienti da diversi uffici, con estetica e funzionalità completamente diversi tra loro.
Per gli ambienti comuni si è così optato per le soluzioni più neutre, con elementi grigio medio abbinati a piani in bilaminato effetto legno.
A intervallare i diversi ambienti, e distinguerne le diverse funzioni, arredi di un tono neutro più scuro.
Ciascuna stanza risponde quindi di un’estetica unica, che possa comunicare con la neutralità generale pur esprimendo il forte carattere intrinseco a ciascun ambiente. Così anche gli studi direzionali variano da un arredamento classico con mobili in legno di ciliegio, a interni essenziali dai toni chiari o ancora arredi rinnovati con piani in laminato blu moderno su struttura in legno wengé.
A rappresentare il punto più funzionale degli interni è l’ampia armadiatura su misura del corridoio. Questa, funge da archivio e punto di raccolta per pratiche e faldoni, con ante in laccato a tutta altezza dall’aspetto essenziale. Ripiani interni regolabili in altezza consentono la miglior ottimizzazione e gestione dello spazio interno. Maniglie ad incavo corrono lungo lo sviluppo longitudinale dell’anta scandendone il ritmo complessivo dell’arredo.
Allo stesso modo sono inserite le porte di accesso a due studi direzionali, in cui l’estetica neutra del grigio ghiaccio è interrotta da inserti color vardo.
La presenza della maniglia identifica così il punto di accesso a ciascun ambiente, pur rimanendo discreto nella percezione generale dell’arredo.
Piccoli tips per ristrutturare degli uffici
Una ristrutturazione di uffici non implica solo il cambiamento dell’impostazione generale a favore di materiali ed estetica più freschi. In primo luogo significa soprattutto scegliere il messaggio da trasmettere e saperlo tradurre da un punto di vista architettonico e comunicativo. Saper coniugare il linguaggio stilistico degli arredi esistenti è il passo successivo, in cui spesso il fattore di uniformità risiede nella scelta di colori e materiali neutri per gli ambienti comuni.