I nostri migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo
Rimarremo chiusi dal 23 Dicembre al 7 Gennaio.
Ci rivediamo nel 2018!
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Un appartamento eclettico, bohémien ma anche essenziale, trova la sua armonia nello stile parigino di un tempo passato pur trovandosi nel cuore della Milano contemporanea.
La casa è lo specchio delle persone che vi abitano. Chi entra in casa nostra si fa un’idea di noi anche solo vedendo dove viviamo e che oggetti scegliamo, è quindi importante far trasparire pensieri ed emozioni coerenti.
Ci sono ambienti così particolari che risultano davvero difficili da classificare perché nascono dal vissuto delle persone, che li arricchiscono di oggetti a loro cari. Questi compongono uno scenario eclettico, che non definisce un vero e proprio stile prevalente ma restituiscono un’immagine frammentata che può sembrare a volte confusionaria.
Per mantenere uno stile predominate e di gusto è opportuno seguire le regole base dello stile che ci calza meglio. Nel dubbio però, l’aiuto di un professionista non fa mai male.
Questa casa di Milano partiva già con un’identità precisa: un appartamento inserito in un complesso storico, con pavimenti caratterizzanti in eleganti piastrelle bianche e nere posizionate a 45°, parquet a spina di pesce ‘alla francese’ e travi a vista al soffitto.
Tutti gli infissi e le porte sono in stile classico con fascette e cornici a rilievo. Un grande lavoro stilistico è stato svolto dall’Arch. Pierluigi Fasoli, che in stretta collaborazione con i proprietari di casa ha dato consigli utili per una piccola ristrutturazione interna e la scelta e l’inserimento di nuovi arredi.
Ascoltando le richieste dei clienti, sono emerse idee decise e gusti chiari. Lo stile che si è andato a definire parte proprio da queste premesse e si è lasciato guidare da alcuni elementi d’arredo esistenti.
Lo stile Parigino è stata la soluzione. Esso si caratterizza infatti in eleganza e splendore, nella ricerca di arredi lussuosi che donano fascino all’ambiente ma senza eccedere. In questo caso, sono proprio i divani e i pouf in velluto dalle tinte scure della zona giorno, abbinati ad un ampio specchio sagomato con cornice dorata e il lampadario a più braccia in ottone lucido nella zona pranzo, a donare preziosità all’ambiente.
Un altro elemento caratterizzante di questo stile è la mescolanza di arredamenti moderni e antichi, elementi che appartengono a epoche diverse abbinati in maniera sapiente.
Così infatti possiamo notare, nella zona pranzo sedie e tavolo dallo stile antico e orientaleggiante, mentre i divani della zona giorno con piedini sagomati in ottone, chiari oggetti di antiquariato sono associati ad elementi più moderni, come una libreria essenziale e dei tavolini quadrati in cristallo.
I colori predominanti dello Stile Parigino sono sempre delicati, solitamente si tende ad usare il bianco, che permette di dare molta luminosità a qualsiasi ambiente, anche nelle giornate più grigie.
Qui il bianco dei soffitti è stato abbinato ad un leggero grigio verde nelle camere e un grigio tortora nella cucina. Da notare la cornice bianca lasciata tra il colore delle pareti e quella del soffitto.
Non abbiamo boiserie a parete, ma tutti gli zoccolini, gli infissi e le porte classiche sono stati verniciati di un bianco caldo. Sono state inoltre aggiunte decorazioni in gesso e cornici a soffitto negli ambienti dove le travi in legno verniciate di bianco non sono presenti.
Come da richiesta dell’architetto le nostre realizzazioni, alcuni mobili nella zona giorno, nella cucina, nei bagni e nella zona notte, sono stati forniti al grezzo e poi dipinti dalla cliente.
Si nota così la vernice passata a mano, con le sue imperfezioni che non nascondono l’essenza del legno sottostante. Per le aperture e chiusure delle ante sono stati scelti dei pomoli in ottone e una sorte di chiavistello in legno realizzato su misura.
Due tavolini da caffè di varie altezze e una testiera retroletto. Dettagli e materiali scelti e studiati per complementi d’arredo unici.
Laddove l’offerta, negli ultimi anni, di complementi d’arredo di qualsiasi genere e tipologia non manca e invade prepotentemente il mercato, ci ritroviamo ad avere sempre più richieste di piccoli elementi su misura.
Probabilmente in un mercato saturo, i nostri clienti sentono sempre più il bisogno di avere oggetti unici al loro fianco.
In questo caso abbiamo realizzato, su progetto di un prestigioso studio milanese, dei tavolini per la zona giorno e una testiera per la zona notte. Elementi d’arredo raffinati da mandare al di là della Manica.
Un materiale molto morbido e malleabile, per anni dimenticato e solo ora tornato di moda è l’ottone. La sua finitura al naturale e tonalità calda tendente al giallo è molto impattante e per questo difficile da abbinare a interni già stilisticamente caratterizzati. Motivo per cui molto spesso, si usano delle sue diverse finiture come la brunitura.
La brunitura è la colorazione superficiale di un metallo che viene praticata o attraverso bagni galvanici o con particolari vernici stabilizzanti. Entrambi i processi consentono di fornire sia una protezione contro l’ossidazione al metallo ma anche una diversa caratteristica cromatica.
L’ottone brunito risulta essere più scuro e variegato, ma non vira assolutamente al verde, come succede invece all’ottone ossidato.
Qui possiamo vedere degli splendidi tavolini realizzati con un profilo e una base in ottone brunito e al centro, una superficie in un delicato Lacobel rosa cipria e dello specchio anticato.
La base cilindrica di diversi diametri e altezze è stata verniciata di due tonalità, una grigio medio per il tavolo più alto e l’altra nera per quello più largo e basso.
La testiera del retroletto invece è stata pantografata in uno stile che ricorda molto il Liberty di fine ‘800, caratterizzato da forme flessuose che riprendono la natura e la sua dolcezza.
La struttura in legno è stata poi verniciata di nero opaco e nella sua parte centrale è presente un inserto in paglia di vienna.
Nella corsa al progresso c’è ancora chi rimane legato all’arte del disegno manuale che preserva il suo fascino senza tempo. I progetti disegnati a mano trasmettono ancora autenticità e instaurano un rapporto quasi intimo.
Le nuove tecnologie hanno semplificato di molto la gestione della progettazione.
Ricordiamo ancora i tempi in cui tutti i disegni venivano fatti a mano: pianta, alzate e anche prospetti, ogni modifica comportava il ridisegno di tutte le viste e rotoli su rotoli di carta con revisioni di un solo progetto venivano impilati in un angolo.
C’erano tecnigrafi negli studi, si lavorava su fogli di carta trasparente così da poter velocizzare le nuove modifiche. Una volta terminato, con una macchina eliostatica a rulli, disseminando odore di ammoniaca in tutto lo studio, si trasferiva il disegno su di un rotolo di carta azzurrognolo pronto per essere rifilato e poi colorato a mano con acquarelli o pastelli.
Negli ultimi 15-20 anni abbiamo assistito a un cambiamento radicale. I programmi si sono evoluti a tal punto da realizzazione visioni tridimensionali che sembrano in tutto e per tutto vere fotografie dell’arredo. I professionisti che hanno preservato l’arte del disegno manuale sono rimasti ormai pochissimi.
Tra questi rari casi c’è lo studio dell’Architetto Pierluigi Fasoli e vogliamo condividere con voi i suoi progetti che conservano ancora il fascino di un tempo.
A questo link potete visionare le foto dell’interno progetto.
Qui sotto la planimetria della casa, suddivisa in zone e con una piccola spiegazione che richiama gli interventi svolti nelle diverse aree.
Qui sotto invece il progetto della cucina e un prospetto acquarellato che ne definisce lo stile e i materiali. A lato il suggerimento visivo per i complementi d’arredo, in questo caso le sedie da abbinare al tavolo padronale. Infine una foto, in una vista leggermente diversa del realizzato finale.
Ed ecco anche la zona giorno, con il suo disegno minuzioso che vede nel dettaglio anche il candelabro al centro del tavolo nella zona pranzo. Lo accompagna l’immagine del soggiorno realizzato. Non presente nel disegno di progetto ma aggiunta a posteriori la particolare parete di fondo in mdf sagomato nero opaco. Al suo interno, con chiusura a scomparsa, la porta d’accesso dello studio, anch’essa rivestita della stessa finitura lignea.
Per finire il progetto dello studio e l’immagine della sua realizzazione, in cui si è voluto recuperare un mobile libreria esistente, restaurato e dipinto di bianco per non appesantire troppo questi spazi rinfrescati e alleggeriti.
Per gli appassionati dei fornelli invidiare Masterchef è un dato di fatto! Cucine attrezzatissime in acciaio inox, complete di tutti gli elettrodomestici coordinati fanno venir voglia di creare piatti deliziosi.
È il materiale più utilizzato nelle cucine dei grandi chef, per questo oggi la cucina in acciaio è di grande tendenza.
La maggior parte degli elettrodomestici e dei piani cottura è completamente in acciaio o presenta comunque finiture inox riconoscibili. Avere una cucina monomaterica uniforma sicuramente l’ambiente in cui è inserita.
Resistente, durevole, igienico e brillante, l’acciaio possiede tutte le caratteristiche che servono a chi ama cucinare nell’ordine. Un rigore che invoglia a cucinare e rende ancora più professionale l’ambiente cucina, trasformandolo in un vero e proprio laboratorio di creazioni culinarie.
Attenzione però a non rendere la cucina troppo asettica! Per inserire una cucina industriale in un’ambiente famigliare è utile creare un progetto armonico che gli dia anche un po’ di personalità e
La cucina che vi presentiamo si trova all’interno di una villa modernissima, situata ad Hanoi in Vietnam immersa in un giardino dalla flora rigogliosa. Un progetto contemporaneo nello stile e prezioso negli arredi, che puoi approfondire in questo articolo del nostro Portfolio.
L’intera struttura è stata realizzata con un involucro edilizio leggero, caratterizzato da ampie vetrate e sottili tiranti di ferro verniciato di bianco. Lo accompagnano passaggi esterni pavimentati in legno con coperture trasparenti.
La luce filtra ovunque e la struttura così industrializzata è coerente con il progetto dell’arredo interno e si sposa bene con la natura selvaggia esterna.
Il progetto di questa ampia e luminosa cucina è opera di un rinomato studio milanese, riuscito nell’arduo compito di bilanciare spazi e materiali. Un connubio armonico dallo stile industriale ma con l’anima di una cucina domestica.
In questa ampia stanza open space la cucina si divide in più componenti. Al centro si posiziona un’attrezzatissima isola centrale con piano cottura in vetroceramica. La affiancano due elementi cottura laterali con grill e teppanyaki alloggiati su di un top in marmo grigio chiaro.
Un’enorme cappa centrale copre l’intera superficie dell’isola. Arrivando verso la zona cucina la prima cosa che si nota è questo blocco monolitico centrale che viene illuminato dalla luce delle ampie vetrate retrostanti.
Sulla parte di sinistra è presente un elemento composto da due colonne frigorifere e un modulo di doppi forni. La parte alta dei vani a giorno è occupata da ripiani simmetrici centrali in lamiera.
Questo lato si specchia agli elementi sulla destra, dove è presente un altro frigorifero da incasso, una cantinetta vini e nuovamente dei ripiani a giorno nella parte superiore.
Interessante il mobile “bar” a lato della vetrata, composto da un mobiletto basso in acciaio inox a ripiani e un light box superiore. Da qui, una serie di porta bicchieri in tubi di metallo e plexiglass sono pronti ad accogliere un ampio servizio di calici di vino.