Buona Pasqua
Sulle note di queste belle giornate primaverili vi facciamo i nostri più cari Auguri per una serena Pasqua!
Ci vediamo martedì prossimo!
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Ci vediamo martedì prossimo!
Chiudiamo un anno ricco di preziose collaborazioni e stimolanti progetti, siamo in continua ricerca di perfezionamento e miglioramento. Speriamo di aver portato nei vostri interni domestici creatività e positività. Buone Feste da tutti noi!
Cogliamo l’occasione per ricordare che gli uffici rimarranno chiusi dal 24 dicembre al 9 gennaio compresi. Ci vediamo nel 2022!!
Augurandoci che il nuovo anno sia sinonimo di rinascita e positività! Siamo pronti ad accogliere nuove sfide con il sorriso e la determinazione di chi intende trovare sempre la miglior soluzione!
La Milan Design Week 2021 è finalmente arrivata, esplosa in tutta la sua energia!
Nella scorsa settimana Milano ha riportato in auge la macchina in continuo movimento del Salone del Mobile, in una sua versione straordinaria, accompagnata dai distretti del Fuorisalone insidiati nel tessuto urbano del capoluogo.
La tanto attesa edizione autunnale ha suscitato un fermento sempre più tangibile, cui ha fatto seguito una positività e accoglienza da parte di tutta la popolazione. Un chiaro messaggio di ripartenza di una Milano che si riscopre in tutta la sua energia e desiderio di innovazione.
L’edizione digitale di aprile non ha fatto altro che accrescere il desiderio di tornare in presenza, tra stand e installazioni creative!
Abbiamo anche noi curiosato tra gli stand del Supersalone e le esposizioni del fuorisalone, a caccia di idee e ispirazioni, per un continuo aggiornamento su tendenze e spunti progettuali.
Ecco il nostro bilancio di questa edizione autunnale tra considerazioni e selezione personale!
Il Fuorisalone nel corso degli anni si è sempre riconosciuto per le sue installazioni tematiche, al limite tra esposizioni artistiche e ambientazioni immersive. Negli ultimi anni, a farsi riconoscere, sono stati sempre più frequentemente i brand provenienti dal mondo fashion.
Nel 2019 a riscuotere maggior successo è sicuramente Cos a Palazzo Isimbardi con il suo portale destrutturato in volumi stampati a 3D. Ad accompagnarlo, Hermès al complesso de La Pelota e la sua attenzione al manufatto artigianale, ma anche Missoni con Home Sweet Home mettendo in scena un mondo tessile permeato di colori saturi.
Durante la appena terminata Milan Design Week 2021 sono ancora una volta i brand dell’alta moda a farsi riconoscere per metodologia espositiva e scenografie stupefacenti. Hermès, Antonio Marras, Dior e Gucci sicuramente tra i più nominati di questa edizione.
La casa di alta moda francese torna alla Pelota con un setting onirico: 5 totem espositivi decorati a mano dagli scenografi del Teatro alla Scala reinterpretando il concetto di “casa”. Internamente, suddivisi in temi differenti, oggetti della collezione Home che valorizzano la matericità, l’impronta artigianale e il lavoro minuzioso del fatto a mano. Un allestimento che colpisce e rimane impresso non soltanto per l’impatto estetico, ma anche e soprattutto per i valori trasmessi e l’emotività dello spazio. Da ammirare l’attenzione maniacale per i punti di vista, le linee architettoniche e la serialità delle grafiche, la tattilità dei materiali esaltata dagli oggetti che vogliono essere toccati e sentiti.
A Palazzo Citterio prende vita l’installazione teatrale voluta da Maria grazia Chiuri. Protagonista è l’iconica Medallion Chair, in pieno stile Luigi XVI, scelta da Christian Dior come emblema imprescindibile della Maison francese per la sua eleganza e il suo “stile parigino”. 17 tra artisti e designer sono stati così invitati a reinterpretare la sedia originale, dando vita a oggetti in balia tra creazione fantastica, reinterpretazione concettuale, rivisitazione grafica. Provocatorie, spiritose, altezzose, destrutturate, impossibili. Un allestimento che valorizza a pieno le varie sedie, rendendole protagoniste di una messa in scena magistrale.
Sinistra: Ma Yansong, Meteor
Centro: India Mahdavi, Swan
Destra: Seungjin Yang, Blowing chair for Dior
Il fascino dell’abbandono incanta i visitatori di Alcova, creando interessanti contrasti concettuali e visuali con le opere di design. Tra impianti a vista, muri scrostati e lavandini con tubature arrugginite dell’ex Ospedale Militare si mette in scena il design contemporaneo.
Qui allestimenti dall’impatto scenografico ricercato e immersivo incontrano ambienti espositivi dal concept fortemente espressivo.
Ne è un esempio Brassless, a cura di Studio Vedèt per Nilufar Galley, il cui obiettivo dichiarato è quello di accelerare la fine del trend dell’ottone. Materiale estremamente utilizzato dal 2017 ad oggi, la cui diffusione è stata enfatizzata dalla grande velocità di distribuzione di internet e i social media, l’esposizione non vuole sancire la fine dell’ottone, ma piuttosto una denuncia nei confronti della decadenza dei trend.
Con questa logica sono stati selezionati 13 designer talentuosi, volutamente estranei alle tendenze contemporanee, i cui oggetti sperimentano la duttilità, resistenza, estetica e proprietà tecnica dei metalli.
Dall’oro, all’alluminio pressato, passando per il nichel e il rame, ma anche argento e acciaio. Transparent Landscapes di Studiozero indaga invece il tema della trasparenza, declinato in un allestimento sensoriale, tra visivo e sonoro, e nella presentazione di tre oggetti iconici: uno specchio, un tappeto e una lampada da terra.
Al piano superiore dell’edificio Lavanderia ci si trova invece proiettati nell’atmosfera surreale di Arancia Meccanica attraverso la riproduzione rivisitata del Milk Bar curato da HEAD.
Nilufar Gallery, Brassless e Object of Common Use, Alcova
Transparent Landscapes, Studio Zero, Alcova
Korova Milk Bar, HEAD
Lo studio del colore diventa leitmotiv condiviso in diversi allestimenti.
Ne è un esempio La Casa Fluida proposta da Elle Decor a Palazzo Bovara. Qui, nella proposta living, la flessibilità degli ambienti si esprime attraverso divisori tessili e micro ambienti monocromatici. Proseguendo poi nella corte interna, in una simbolica piazza al cui centro si trova la natura, circondata da una panca in pelle ecosostenibile. Passando quindi alla stanza dei giochi, in cui ciascuna tenda è dedicata a una fase della crescita differente con arredi studiati ad hoc.
L’impatto estetico è quello di micro ambienti incentrati su un’impostazione monocromatica o interessanti abbonamenti di tono-su-tono.
Allo stesso modo, anche il terrazzo di Paola Lenti si tinge di blu, creando uno scorcio di cielo a portata di mano nel pieno centro della città. Mentre al Senato Hotel Milano è il tema dell’acqua a dar vita ad un allestimento immersivo che riprende anch’esso la scelta del colore blu.
Abbinamenti cromatici in contrasto tra colori pastello sono invece gli allestimenti di Kerakoll e Mutina Ceramiche, entrambi nel cuore pulsante del Brera Design District. Per i più piccoli, target ideale per le sperimentazioni cromatiche, è da sottolineare la proposta di Ferri mobili al Supersalone in cui anche forme e linee aggiungono ulteriore significato.
La Casa Fluida, Elle Decor
ACQVA, Senato Hotel Milano
Ferri mobil, Supersalone
Sinistra: De Castelli, Supersalone
Destra: Kerakoll Design House, Kerakoll
Sinistra: Connubia, Supersalone
Destra: Between the lines, Luigi Ghirri, Mutina
Studiopepe per Mohd Milano
In questa Milan Design Week 2021 a dare ulteriore importanza agli allestimenti di maggior successo è sicuramente la cura del concept e il messaggio trasmesso. Oltre alle già citate installazioni esemplari di Hermès e Dior anche Nilufar Gallery di Alcova e La Casa Fluida di Elle Decor trovano un doppio riscontro positivo.
Quest’ultima, già menzionata per l’impostazione cromatica dei propri interni, risulta ancora più apprezzabile perché affiancata dallo sviluppo di tematiche contemporanee.
La fluidità degli ambienti domestici, da luce ad alcuni dei bisogni sempre più consapevoli che la pandemia ci ha lasciato.
11 ambienti declinano queste necessità con soluzioni sempre più flessibili e spunti di riflessioni per la nuova domesticità.
La Casa Fluida, Elle Decor
A Palazzo Morando, tra i progetti presentati in Doppiafirma di Living Corriere, Ugo La Pietra rende omaggio ai mestieri d’arte e genius loci attraverso Vasi Architettura/Natura. Il messaggio trasmesso, tra provocatorio e di denuncia, vuole proteggere il verde urbano, spesso inserito in progetti architettonici e urbanistici per giustificare e provare a restituire equilibrio all’azione di continua costruzione cui le città sono soggette. Le architetture diventano allora culla di terreni entro cui la natura dovrebbe trovare vita, ma si trova invece vincolata.
Vasi Architettura/Natura, Ugo La Pietra per Doppiafirma, Living Corriere
Nell’Università Statale di Milano il tema della natura, legata alle sue specie animali, ritorna con Survival all’interno del Cortile d’Onore. Una zattera, una moderna Arca di Noè, accoglie gli iconici animali di Qeebo in un estremo tentativo di salvataggio dal surriscaldamento globale, caricati per mezzo di elevatori meccanici.
Di visione quasi apocalittica è anche l’allestimento a cura di Nanda Vigo con Ctrlzak nel loggiato ovest. Due grandi teche di vetro accolgono in un paesaggio lunare manufatti e creazioni artistiche, arricchendoli di una connotazione ultraterrena.
Survival, Qeebo
Saeturn, Nanda Vigo e Ctrlzak
Se il Fuorisalone ha riservato grandi sorprese durante la Milan Design Week 2021 per quanto riguarda spunti, tematiche e allestimenti, il merito per l’attenzione ai dettagli e finiture va sicuramente ai prodotti esposti durante il Supersalone.Impostato volutamente su un format espositivo uniforme tra i vari brand, rinunciando a stand ben distinti e iconografici, concentra l’attenzione sui prodotti.
Ecco allora che dettagli e finiture risultano ancora più apprezzabili.
Tra questi si menziona Turri, i cui divani presentano cuciture rivestite in pelle creano interessanti contrasti cromatici e materici.
Ripresi anche nel dettaglio del bracciolo, in cui viene riproposta una struttura leggera a vista che richiama l’iniziale del logo.
Sempre in pelle sono le maniglie CPRN dallo sviluppo semicircolare, abbinandosi al rivestimento di un caldo color arancione delle ante, ripreso anche nel top.
Ceppi abbraccia la struttura morbida di un ampio divano con tiranti contenitivi che arrotolandosi attorno alla struttura a vista, si snoda poi per tutto il perimetro esterno. Porada impreziosisce una consolle in legno scuro con prestigiosi cassettini estraibili le cui maniglie sono sostituiti da laccetti annodati.
Un complemento di natura quasi maschile, dall’aspetto austero e moderno.
Il tema del laccio si ritrova anche in Hausen, la cui libreria presenta ripiani collegati tra loro da un profilo metallico che si snoda abbracciando i singoli elementi.
Turri, Supersalone
Ceppi (sinistra) e CPRN (Destra), Supersalone
Hausen (sinistra) e Porada (Destra), Supersalone
Nel mondo tessile, l’indirizzo ben identificato assiste alla rinascita del bouclè sia in tinte monocromatiche chiare, sia in varianti bicolore.
Tra i tanti esempi esposti in questa Milan Design Week 2021 si possono citare SEM Milano ad Alcova e la stessa Porada.
Sempre per quanto riguarda i tessuti, magistrale la scelta cromatica e gli abbinamenti ponderati di Hermès.
Passando invece all’intramontabile marmo, di estrema raffinatezza sono, come ogni anno, le proposte Salvatori. Miniature di architetture domestiche si abbinano a oggetti di uso comune, resi aulici dal materiale eterno per eccellenza.
Ad esaltarne la duttilità, rendendolo quasi materia fluida è la proposta Agglomerati in Alcova. Qui il marmo Palissandro sembra piegarsi morbidamente in un interessante gioco di incastri nella proposta MASS. Nella variante di Round Table, lo stesso principio trasforma il piano in gambe strutturali, snodandosi delicatamente al pari di un tessuto morbido.
Da segnalare inoltre il nuovo showroom Antolini inaugurato proprio durante la Milan Design Week 2021 in Piazza Fontana. Qui una spettacolare macchia aperta si sviluppa dalla parete espositiva attraverso listelli bifacciali. Un effetto scenografico perfettamente riuscito in grado non soltanto di esaltare la bellezza delle essenze di marmo, ma anche le infinite capacità di lavorazioni. Al piano inferiore, metodi allestitivi differenti espongono il materiale naturale distinto per colore, tipologia o finitura della superficie.
Sinistra: Agglomerati, MAAS
Destra: SEM Milano, Alcova
Antolini Showroom in Piazza Fontana
Dopo l’edizione digitale della Milan Design Week, quello che rimane di questa edizione finalmente in presenza è una grande voglia di partire. Milano, che sembrava quasi passibile e spenta durante il periodo della pandemia, ha invece mostrato la grande macchina in fermento che si stava alimentando. I riflettori si spengono quindi per questa edizione, pronti a riaccendersi dal 4 al 10 Aprile con la tradizionale e amata settimana del mobile.
Ci si vede allora nel 2022, pronti ad accogliere le novità!
Si è appena conclusa sulle piattaforme digitali l’edizione 2021 della Digital Design Week, con la speranza di vederne realizzata nel mese di settembre la versione tradizionale.
Il Salone del Mobile rende Milano la protagonista indiscussa nel mondo del design contemporaneo, accendendo i riflettori su nuovi progetti, proposte d’avanguardia ed eventi in grado di valorizzare il “saper fare” italiano ma anche la sua contaminazione internazionale.
Anche noi di Modulor abbiamo partecipato da remoto al ricco palinsesto di talk e webinar proposti sulle principali piattaforme digitali… ecco alcune nostre considerazioni!
Allestimenti del Fuorisalone nella sua edizione del 2019: sulla sinistra l’installazione “Home sweet home” di Missoni in Via Solferino, sulla destra Nendo in “Breeze of light”
Time Machine, l’installazione durante il Fuorisalone 2017 nella nuova zona del design Ventura Centrale
Time is Time, un ambiente immersivo allestito negli spazi di Superstudio durante la Design Week 2016 incentrato sul tema del tempo
Sembrano passati secoli da quando Milano, nelle settimane centrali di aprile, si riempiva di turisti internazionali, giovani designer emergenti, professionisti in caccia di proposte innovative e studenti universitari bramosi di eventi e lanci di nuovi prodotti.
Dall’appassionato di design, al professionista del settore, al semplice cittadino amante della vita mondana: la settimana del Salone del Mobile è sempre riuscita a catturare gli interessi di tutti.
Una delle poche manifestazioni in grado di coinvolgere un pubblico talmente ampio da trasformare Milano in una grande “comunità del design”.
Impossibile camminare lungo le vie del capoluogo durante quei giorni e non essere coinvolti nel cuore pulsante della Design Week.
Grafiche colorate che identificano i vari distretti, installazioni artistiche e banner pubblicitari con qualche pezzo d’arredamento appena lanciato sul mercato raggiungono ogni angolo della città.
La variante professionale del Salone del Mobile, negli immensi spazi di Rho Fiera e ancor più il suo Fuorisalone organizzato in zone del design in continuo cambiamento sembrano ormai un vecchio ricordo. Due realtà che nel corso degli anni hanno conosciuto un successo tale da diventare entità ben distinte, ciascuna con il proprio pubblico di riferimento.
Fuorisalone, la cartina con i distretti del design per l’edizione 2019.
Sulla destra, il logo ufficiale del Salone del Mobile
L’annullamento dello scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria e il suo futuro incerto anche per la versione 2021 non hanno tuttavia fermato la creatività della Design Week.
L’edizione 2020 della Design Week si era già spostata sui canali digitali, incontrando l’approvazione e coinvolgimento di entrambe le realtà che la costituiscono. Salone del Mobile e Fuorisalone mai come oggi si trovano a dialogare reciprocamente per dar vita a un ricco palinsesto di eventi.
Conversazioni, webinar e riflessioni su cosa significhi fare design oggi e sulle varie sfaccettature di questo mondo.
Le stringenti normative di sicurezza hanno completamente rivoluzionato anche la metodologia di presentazione dei nuovi prodotti.
La presenza fisica è ormai una possibilità troppo restrittiva per cui naturalmente l’attenzione si sposta sul mondo digitale.
Per non fermare la grande macchina del design, le realtà che hanno sempre accompagnato l’edizione tradizionale della Milan Design Week hanno organizzato una versione digitale.
La Digital Design Week 2021 si è svolta sulle piattaforme web di Interni (storica rivista associata alla settimana del Salone), Fuorisalone e AD Italia. Dal 12 al 19 aprile ecco allora una serie di riflessioni che hanno coinvolto figure professionali.
Dal mondo dell’arredamento, all’architettura, ma anche letteratura, tecnologia, arte e realtà artigianali si scambiano pareri e riflessioni sui temi contemporanei che muovono il design. Nello specifico caso di Interni inoltre, la sua versione è proseguita fino al 23 aprile, con l’appuntamento serale fisso programmato alle 18.30 in streaming.
Una citazione di Marco Spinelli, condivisa sui profili social di AD Italia che sottoline l’imporatnza del “su misura”.
Sulla destra: Poltroncina San Siro, progettata da Jasper Morrison per Cappellini e presentata durante la Digital Design Week 2021
Tema indubbiamente contemporaneo durante questa Digital Design Week è stato l’introduzione del concetto di smartworking e la nuova domesticità.
Noi di Modulor abbiamo già affrontato questo tema, portando anche esempi di progettazione avvenuti durante i precedenti mesi.
A tal proposito, è interessante l’interpretazione proposta da Lara Facchinetti, HR Manager di Zamperla, nel capitolo “Studio” del laboratorio proposto da Strategy Innovation. Il tema di riflessione si sposta sull’ibridazione tra il lavoro da casa e la vita in ufficio, notando come la miglior condizione lavorativa derivi dall’integrazione di entrambi.
Se prima il mondo lavorativo e la sfera privata erano ambiti ben distinti della nostra quotidianità, ora capita spesso durante una conferenza online di assistere a piccole “intrusioni”. Figli incuriositi dallo schermo e animali domestici scappati dal proprio posto diventano attori di una connessione non solo concettuale, ma anche fisica e visiva. In quest’ottica, la migliore produttività si raggiunge riuscendo a trarre vantaggio da entrambi i contesti lavorativi.
La casa viene identificata come l’ambiente della concentrazione, dove isolarsi dai colleghi, e l’ufficio è invece ambiente della condivisione.
Quello che manca durante lo smartworking sono infatti le riunioni improvvisate e il processo di brainstorming che nascono spontaneamente durante una pausa caffè. Legate alle nuove esigenze di riconfigurazione spaziale, come costatato anche dalla nostra esperienza, si apre in parallelo il cambiamento nella percezione dello spazio lavorativo.
A tal proposito è interessante riportare il punto di vista di Marco Roversi, collega specializzato nella progettazione si arredi su misura in ambito contract. Se infatti la riconfigurazione dell’ambiente domestico è spesso restrittiva, e vincolata a cambiamenti non troppo invadenti, lo spazio di lavoro subisce un cambiamento radicale. Viene proprio ripensato nella sua impostazione basilare, facendo della flessibilità la sua caratteristica fondante.
Funivia, illuminazione a sospesione progettata da Carlotta Bevilacqua per Artmide
6×6 il sistema modulare per l’ufficio progettatao da Roversi
La continua ricerca di flessibilità dell’ambiente lavorativo avvicina ulteriormente il contract al mondo del retail, abituato a cambiamenti continui.
La progettazione della componente architettonica diventa allora un punto fondamentale per garantire infinite configurazioni spaziali.
Come nel caso dei white boxes per il mondo del retail, la componente impiantistica viene reinterpretata ora più che mai per il suo impatto estetico.
A portarne un grande esempio è sicuramente la logica progettuale proposta da Davide Groppi durante il talk “Abitare lo spazio di lavoro” proposto da Lombardini22. La visione del designer di fama internazionale è proprio legata alla flessibilità della luce, che si svincola dall’impianto elettrico a cui appartiene.
Le soluzioni proposte nel corso degli anni dallo stesso designer sono sempre state pensate con la volontà di rendere la luce libera da vincoli impiantistici preesistenti. Fornire la luce giusta non significa soltanto permettere di vedere lo spazio ma anche di sentirlo.
Un’impostazione che diventa sempre più scenografica con un lavoro di progettazione che diventa lavoro di eleganza.
Secondo esempio è la serie di progetti portati dall’architetto Duccio Grassi durante il talk Design beyond Matter (il design oltre la materia).
Una relazione tra componente architettonica e impiantistica che supera il livello di necessarietà per diventare integrazione progettuale con la visione estetica.
Altra tematica connessa alla relazione tra esigenze strutturali e flessibilità del progetto è quella dello sfruttamento degli interstizi, la cosiddetta architettura in between. Abbiamo da poco analizzato le potenzialità della progettazione di arredi funzionali in grado di ottimizzare gli spazi e condividiamo quindi a pieno le riflessioni di Daniele Lago, fondatore della nota azienda di arredamento in serie.
L’in-between non è soltanto tematica di progettazione dell’ambiente domestico ma anche la metafora della relazione tra il brand e la propria comunity.
Infinito, Davide Groppi
Zara Rome, Duccio Grassi Architects.
Sistema impiantistico e allestimento si coiugano in un elemento progettuale che si mimetizza nell’ambiente.
Max Mara Tokyo Ginza Home, Duccio Grassi Architects
Una delle tematiche forse più inflazionate negli ultimi anni è sicuramente legata alla sostenibilità e all’impatto ambientale.
Innumerevoli potrebbero essere le visioni e progetti che ne fanno da porta bandiera.
Dal mondo della progettazione il tema dell’economia circolare si sposta direttamente al mondo produttivo trovando infiniti sfoci.
Che cosa significa però effettivamente essere sostenibili al giorno d’oggi?
Produrre utilizzando materiale di riciclo non sempre è la soluzione definitiva. Bisogna mettere infatti sul piatto della bilancia l’insieme ciclo di vita degli arredi e considerare il loro impatto ambientale anche nel corso degli anni.
Ecco allora che la parola “riciclo” compare diverse volte durante questa Digital Design Week.
L’architetto e designer Paola Navone porta la sua visione degli oggetti di riciclo come una serie di prodotti artigianali ricavati dagli scarti di lavorazione.
Una visione che vuole rompere gli schemi portando colore e allegria all’interno dei progetti riuscendo a valorizzare quella che è la manualità artigianale locale.
Giuseppe Pedrali, amministratore delegato dell’omonima azienda bergamasca, si sofferma inoltre sull’aspetto normativo della sostenibilità.
“Essere sostenibili” è ormai diventato il motto comune di diverse aziende produttrici, ma quante di loro effettivamente si soffermano sulle certificazioni che posso attestare ufficialmente questa caratteristica? I processi produttivi sono effettivamente controllati e progettati in modo da ridurre gli sprechi e incidere il meno possibile sull’ambiente?
Ico Migliore, architetto di Migliore+Servetto, sottolinea come il tema della sostenibilità non sia soltanto legato ai materiali ma al comportamento degli utenti.
Tra tutti i pensieri analizzati, quello che sicuramente noi di Modulor sposiamo completamente è quello proposto dall’architetto e designer Piero Lissoni durante la conversazione “Tutto è progetto” disponibile su AD Italia.
La sostenibilità consiste nel progettale arredi in grado di durare nel tempo.
Condividiamo ancora una volta le parole di Piero Lissoni come fulcro e riassunto di questa Digital Design Week.
Il mondo del design ragiona ora worldwide, ciò che consente di essere valorizzati è l’alta qualità e il saper mantenere e conservare il “fare artigianale”.
Pur sapendosi relazione alla sempre più frequente tecnologia e al mondo dell’intangibile, è fondamentale riconoscere la ricchezza offerta dall’artigianato. Il nuovo modello di artigianalità, seppur abbia perso alcune qualità trasmesse negli anni, incontra nuove possibilità.
Saper relazione la capacità di usare le mani, il toccare i materiali e interpretarli con tecnologie incredibili consiste nel design del futuro.
Un design meno disegnato e più prodotto.
Seppur il termine stesso “design” ossia disegno industriale, sembrerebbe viver all’opposto della concezione di artigianalità, la congiunzione di questi mondi è la vera chiave innovativa per il futuro della progettazione di interni.
Round D.154.5, la storica poltroncina disegnata da Gio Ponti e reinterpretata in veste contemporanea da Molteni & Co
Soriana, Afra e Tobia Scarpa per Cassina
Sulla destra: Pacific, la nuova collezione firmata Patricia Urquiola per Moroso
Il sistema di sedute Connery disegnato da Rodolfo Dordoni per Minotti
In un anno in cui è difficile pensare alla condivisione e agli abbracci sinceri, auguriamo un Natale autentico e pieno di speranza!
I nostri uffici rimarrano chiusi dal 23 Dicembre al 10 Gennaio. Ci vediamo nel 2021!
La Fase 2 è arrivata e noi abbiamo risposto all’appello con entusiasmo e voglia di ripartire!
In questo periodo oltre ad un nuovo sito abbiamo sanificato tutti i nostri locali e siamo pronti ad accogliervi per progettare insieme tante nuove soluzioni su misura.
Vi aspettiamo!