La verticalità come elemento progettuale di un appartamento

La verticalità come elemento progettuale di un appartamento

Sapersi relazione agli ambienti con ampi soffitti significa riuscire a trasformare la verticalità in un elemento progettuale senza rinunciare alla corretta percezione degli ambienti interni.

 

IL CONTESTO
IL CONCEPT
DIVISORIO A SPECCHI
LIBRERIA A TUTTA ALTEZZA
PORTE DI CHIUSURA DEL CORRIDOIO

 

IL CONTESTO

L’America è il continente delle immense distanze, delle grandi dimensioni e del gusto per l’eccesso. Il gusto americano per gli interni conosce un panorama eclettico, in cui ciascun arredo svolge un ruolo fondamentale nella definizione del carattere generale.

Una caratteristica peculiare tra gli appartamenti oltreoceano e alcuni interni d’epoca del vecchio continente è l’utilizzo di soffittature molto ampie che donano un senso di maggior apertura degli interni.

Talvolta tuttavia, rischiano di diventare un elemento di disturbo nella percezione delle dimensioni dell’ambiente.

Gli elementi di arredo rischiano di risultare sotto-dimensionati o decontestualizzati per la mancanza di un limite superiore correttamente percepito.

Per questo, individuare le caratteristiche principali dell’appartamento per esaltarne i tratti decisivi  è il punto di partenza per un buon progetto.

 

IL CONCEPT

La linea progettuale trae origine dall’impostazione dell’appartamento stesso, incentrato su uno stile contemporaneo in cui i contrasti cromatici creano eleganti linee visive.

La verticalità è sicuramente l’elemento chiave del progetto in quanto punto critico per la percezione interna degli ambienti che può diventare tuttavia la linea progettuale caratterizzante se interpretata con la giusta eleganza.

È proprio sull’elemento progettuale della verticalità che lo studio di architettura con cui collaboriamo ha impostato i tre interventi all’interno di questo appartamento a New York di cui abbiamo curato la realizzazione: il divisorio con elementi specchianti, la libreria a tutta altezza e le porte di chiusura del corridoio.

divisorio specchi verticalità

DIVISORIO A SPECCHI

Sfruttando il gioco di riflessioni ottenuto dagli specchi, la parete divisoria svolge una doppia funzione di aumentare la percezione dello spazio e smaterializzarne i confini.

È la linea grafica a sottolineare l’impostazione verticale del divisorio, visibile sia nel profilo in ferro nero che delimita ciascun elemento modulare, sia nella larghezza inferiore degli specchi di cui è composta.

Questa differenza di larghezza crea un’ulteriore divisione verticale in grado di donare maggior dinamismo. 

L’alternanza di pieni e vuoti, luci e ombre, chiari e scuri definisce una visione progettuale fortemente incentrata sulla ritmicità, ottenuta dall’alternarsi di elementi verticali.

libreria tutta altezza nera

LIBRERIA A TUTTA ALTEZZA

Il rigore geometrico definito da profili marcati neri ritorna anche nell’elemento della libreria, con cui il divisorio a specchi ben si inserisce. Sfruttando tutta l’altezza disponibile, i tiranti verticali diventano le linee grafiche maggiormente visibili, che sembrano naturalmente confluire nel controsoffitto.

A queste, sono agganciati gli elementi divisori orizzontali che rispondono di un’impostazione rigorosa e geometrica. A compensare visivamente l’alternanza di pieni e vuoti della parte superiore, sono disposti tre volumi contenitori posti nella fascia inferiore che fungono da basamento strutturale ma soprattutto percettivo della libreria.

Il laminato nero opaco assicura il gioco di contrasto cromatico con la parete di fondo bianca che caratterizza gli interni contemporanei.

porte alte 3 m

PORTE DI CHIUSURA DEL CORRIDOIO

La verticalità interpretata come elemento progettuale è diventata la soluzione anche per le porte di chiusura del corridoio.

Oltrepassare le dimensioni standard delle porte rappresenta una sfida tecnica non indifferente, la cui soluzione deve necessariamente saper rispondere ad esigenze funzionali prima che estetiche.

Avendo inserito delle porte di altezza complessiva di 3 metri abbiamo voluto sperimentare a tutti gli effetti la nostra conoscenza tecnica, ottenendo ottimi risultati.

Le ante in laccato bianco texturizzato sembrano essere una componente naturale della parete di fondo, da cui si staccano elegantemente anche grazie al gioco di luci ed ombre creato nella fessura interna.

I binari di scorrimento sono integrati nei profili del controsoffitto, consentendo un distacco da terra sia funzionale, che evita il contrasto con i tappeti presenti, sia estetico per alleggerire visivamente il peso dell’anta.

I cromatismi di bianco e nero in contrasto sono ripresi elegantemente nella scelta dei tappeti che rimanda all’impostazione della zona giorno e nella presenza di un elemento espositivo sulla parete di fondo dal profilo essenziale.

Ampi soffitti e boiserie contemporanee in un appartamento ligure

Ampi soffitti e boiserie contemporanee in un appartamento ligure

Gli interni di una volta erano caratterizzati dalla presenza di ampi soffitti, che in ottica contemporanea rischiano di rendere le abitazioni sproporzionate nella percezione degli spazi. Una soluzione possibile può essere quella di intervenire con una contro parete in grado di mantenere intatta la struttura originale, ma rivoluzionando gli spazi interni dotandoli di una nuova altezza.

 

IL CONTESTO
L’INTERVENTO
ZONA GIORNO E CUCINA
ZONA NOTTE
ambiente BAGNO
COLORI E MATERIALI

 

IL CONTESTO

La Liguria è la terra del mare dalle coste alte, rocciose e frastagliate, ma anche la regione dalle antiche tradizioni culinarie e borghi a ridosso delle colline.

Caratterizzata da piccole città storiche, risponde di un’impostazione ancora tradizionale con abitazioni spesso addossate una all’altra e stretti passaggi per sfruttare al meglio gli spazi.

Per questo, la maggior parte degli interni risulta attualmente datato e difficilmente ampliabile.

Come nella maggior parte delle abitazioni di una volta, i soffitti sono molto alti e possono alterare la percezione degli spazi.

Una caratteristica diffusa in tutta Italia, le cui soluzioni possono variare notevolmente a seconda del contesto. Talvolta sfruttare la verticalità può essere la scelta progettuale in grado di caratterizzare l’intervento, come nel caso di questo appartamento a New York.

Nel caso di spazi ridotti tuttavia, i soffitti già molto ampi sono ulteriormente accentuati dalle dimensioni planimetriche degli interni.

zona pranzo ampi soffitti

L’INTERVENTO

La proposta progettuale vuole restituire la giusta altezza a ciascun ambiente, donando al tempo stesso un aspetto fresco e contemporaneo.

Intervenire sulle altezze interne è stato possibile attraverso l’utilizzo di un rivestimento della parete, una boiserie la cui altezza di 240 cm restituisce le consuete proporzioni delle stanze, consentendo allo stesso modo di mantenere intatta la struttura originale.

È proprio su questa fondamentale caratteristica che si basa la ristrutturazione dell’appartamento: costruire una sorta di esoscheletro in grado di mantenere l’originale soffittatura e renderla attrezzabile dove necessario, ma creare al tempo stesso un’ambientazione interna che soddisfi le esigenze del cliente.

L’intervento ha coinvolto tutti gli ambienti dell’appartamento, di cui tuttavia la cucina e il bagno hanno risentito in maniera ridotta perché rimasti originali nell’altezza interna.

cucina piano legno
zona giorno ampi soffitti vetrinetta incasso
cucina piano appoggio legno
tavolo pranzo legno ampi soffitti
ampi soffitti controsoffitto chiuso
ampi soffitti controsoffitto aperto

ZONA GIORNO E CUCINA

Partendo quindi dalla zona di ingresso, il controsoffitto con illuminazione zenitale è stato racchiuso nella nuova struttura compatta a boiserie.

La differenza tra l’altezza originale e quella ricostruita è rimasta accessibile e funge da elemento di stoccaggio. Così facendo, si è sfruttato al meglio lo spazio esistente, dotandolo di maggior funzionalità.

La zona giorno è stata invece attrezzata con una nicchia adibita a lavanderia, a cui si affianca una vetrinetta espositiva incastrata nella doppia parete.

Passando invece all’ambiente della cucina, è il legno lamellare sagomato dalle tinte chiare a donare un tocco di freschezza e contemporaneità, riprendendo la tonalità cromatica del legno usato per il tavolo da pranzo. Pensili e mobili contenitori colmano i vuoti restanti sfruttando ogni angolo possibile del piccolo appartamento senza tuttavia renderlo oppressivo.

armadiatura aperta camera
camera da letto boiserie
camera da letto boiserie ampi soffitti

ZONA NOTTE

L’utilizzo della boiserie a tutta altezza consente nella camera da letto di mimetizzare al meglio gli armadi di servizio.

Organizzati lungo due pareti, si compongono di nicchie dalle molteplici funzioni in grado di contenere cassettiere, appenderia e ripiani ad altezze differenti. In quest’ottica anche la televisione viene inserita in un’apposita nicchia su misura.

L’estrema funzionalità dell’armadiatura ad angolo diventa in questo sistema progettuale un elemento stilisticamente pulito e contemporaneo. A ciò si aggiunge il controsoffitto retroilluminato in grado di provvedere un’illuminazione diffusa ed elegante.

Per donare maggiore dinamismo e personalità alla boiserie si è inoltre pensato all’inserimento di tagli orizzontali che creano una linearità stilistica innovativa. È possibile inoltre attrezzare questi tagli orizzontali con eventuali supporti, in modo da rendere ulteriormente funzionale la camera da letto.

lavandino design appartamento Liguria
bagno ampi soffitti
mobile bagno cassetti

ZONA BAGNO

Riprendendo l’utilizzo del legno lamellare che caratterizza il piano appoggio della cucina e gli elementi espositivi della zona giorno in prossimità del tavolo da pranzo, anche l’ambiente bagno si caratterizza di un elemento stilistico contemporaneo ed estremamente fresco.

Il mobile contenitore ospita una nicchia per la lavatrice e una cassettiera dai profili marcati che si inserisce perfettamente con i toni neutri dell’ambiente.

COLORI E MATERIALI

Per quanto concerne invece la scelta cromatica e materica si è optato per un progetto in continuità tra i diversi ambienti.

Sia per le pareti che per gli elementi d’arredo è stato scelto un legno laminato texturizzato, la cui trama ricordando quella dei tessuti, dona maggior domesticità e morbidezza agli interni. Un aspetto contemporaneo che è riscontrabile anche nelle tonalità neutre adottate: due grigi differenti che creano una movimentazione interna molto elegante. Infine, nella zona giorno e nell’ambiente bagno è l’introduzione del legno lamellare a donare un tocco deciso in grado di ringiovanire l’ambiente. È proprio in queste due stanze infatti che sono stati mantenuti gli ampi soffitti.

tavolo pranzo e vetrinetta

Il legno come materiale da sperimentare

Il legno come materiale da sperimentare

Il legno è un materiale versatile, vario ed estremamente adatto ad essere “sperimentato” nelle forme e combinazioni più particolari.

L’ARTE DELL’INTARSIO

L’abilità dei nostri artigiani si nota anche in questi lavori fuori dal comune, che ricordano un’arte ormai assopita con il tempo, quella dell’intarsio. Noi Bergamaschi, stirpe che discende dai migliori falegnami d’Italia, possiamo godere ogni giorno di quelle che sono alcune tra le tarsie più importanti a livello nazionale. Basta entrare infatti nella chiesa di Santa Maria Maggiore in Città Alta e, guardando il Coro, osservare le magnifiche realizzazioni su disegno di Lorenzo Lotto.

Un breve excursus per sottolineare questi lavori dalla richiesta ormai sempre più ridotta, ma dimostrazione di lavoro certosino, pazienza e dedizione.

Qui abbiamo realizzato il piano di una finestra della zona giorno affiancando, su tutto il suo spessore, varie tipologie di legno poi unite a raggera per creare il motivo di un sole splendente.

Davanzale legno intarsi
Front view davanzale legno
Side view davanzale intarsi

LAMPADARIO GREZZO

Una tavola di legno con la sua corteccia materica e caratteristica ha un fascino senza tempo. Non per nulla sta tornando di moda e capita spesso di vedere, non solo in ambito alpino, ma anche in locali in voga o in case di città, tavoli allo stato grezzo. Sono proprio la loro corteccia caratteristica, i loro nodi lasciati ruvidi e alcune imperfezioni della superficie, come rilievi o infossamenti a renderli riconoscibili.

Ma perché non prevedere altri elementi di arredo con questo stile particolare? Qui vi proponiamo uno dei nostri esperimenti di laboratorio: una lampada con una fessura centrale arrotondata che ospita una striscia led e un sottile cavo teso la unisce con gentilezza a soffitto.

Il materiale scelto è un legno caldo e accogliente, l’abete. Si possono notare le sue ruvide venature a vista allo suo stato naturale e le tonalità del legno che si schiariscono verso i laterali esterni.

Lampadario legno abete spento
Lampadario abete acceso
Dettaglio lampadario abete

Work in progress di particolari complementi d’arredo

Work in progress di particolari complementi d’arredo

Due tavolini da caffè di varie altezze e una testiera retroletto. Dettagli e materiali scelti e studiati per complementi d’arredo unici.

 

COMPLEMENTI D’ARREDO

Laddove l’offerta, negli ultimi anni, di complementi d’arredo di qualsiasi genere e tipologia non manca e invade prepotentemente il mercato, ci ritroviamo ad avere sempre più richieste di piccoli elementi su misura.

Probabilmente in un mercato saturo, i nostri clienti sentono sempre più il bisogno di avere oggetti unici al loro fianco.

In questo caso abbiamo realizzato, su progetto di un prestigioso studio milanese, dei tavolini per la zona giorno e una testiera per la zona notte. Elementi d’arredo raffinati da mandare al di là della Manica.

 

L’OTTONE BRUNITO

Un materiale molto morbido e malleabile, per anni dimenticato e solo ora tornato di moda è l’ottone. La sua finitura al naturale e tonalità calda tendente al giallo è molto impattante e per questo difficile da abbinare a interni già stilisticamente caratterizzati. Motivo per cui molto spesso, si usano delle sue diverse finiture come la brunitura.

La brunitura è la colorazione superficiale di un metallo che viene praticata o attraverso bagni galvanici o con particolari vernici stabilizzanti. Entrambi i processi consentono di fornire sia una protezione contro l’ossidazione al metallo ma anche una diversa caratteristica cromatica.

L’ottone brunito risulta essere più scuro e variegato, ma non vira assolutamente al verde, come succede invece all’ottone ossidato.

Qui possiamo vedere degli splendidi tavolini realizzati con un profilo e una base in ottone brunito e al centro, una superficie in un delicato Lacobel rosa cipria e dello specchio anticato.

La base cilindrica di diversi diametri e altezze è stata verniciata di due tonalità, una grigio medio per il tavolo più alto e l’altra nera per quello più largo e basso.

 

complementi ottone brunito

TESTIERA

 

La testiera del retroletto invece è stata pantografata in uno stile che ricorda molto il Liberty di fine ‘800, caratterizzato da forme flessuose che riprendono la natura e la sua dolcezza.

La struttura in legno è stata poi verniciata di nero opaco e nella sua parte centrale è presente un inserto in paglia di vienna.

 

testiera complementi arredo

La bellezza dei progetti disegnati a mano

La bellezza dei progetti disegnati a mano

Nella corsa al progresso c’è ancora chi rimane legato all’arte del disegno manuale che preserva il suo fascino senza tempo. I progetti disegnati a mano trasmettono ancora autenticità e instaurano un rapporto quasi intimo.

L’ARTE DEL DISEGNO

Le nuove tecnologie hanno semplificato di molto la gestione della progettazione.

Ricordiamo ancora i tempi in cui tutti i disegni venivano fatti a mano: pianta, alzate e anche prospetti, ogni modifica comportava il ridisegno di tutte le viste e rotoli su rotoli di carta con revisioni di un solo progetto venivano impilati in un angolo.

C’erano tecnigrafi negli studi, si lavorava su fogli di carta trasparente così da poter velocizzare le nuove modifiche. Una volta terminato, con una macchina eliostatica a rulli, disseminando odore di ammoniaca in tutto lo studio, si trasferiva il disegno su di un rotolo di carta azzurrognolo pronto per essere rifilato e poi colorato a mano con acquarelli o pastelli.

Negli ultimi 15-20 anni abbiamo assistito a un cambiamento radicale. I programmi si sono evoluti a tal punto da realizzazione visioni tridimensionali che sembrano in tutto e per tutto vere fotografie dell’arredo. I professionisti che hanno preservato l’arte del disegno manuale sono rimasti ormai pochissimi.

Tra questi rari casi c’è lo studio dell’Architetto Pierluigi Fasoli e vogliamo condividere con voi i suoi progetti che conservano ancora il fascino di un tempo.

A questo link potete visionare le foto dell’interno progetto.

Qui sotto la planimetria della casa, suddivisa in zone e con una piccola spiegazione che richiama gli interventi svolti nelle diverse aree.

disegni a mano di progetto

Qui sotto invece il progetto della cucina e un prospetto acquarellato che ne definisce lo stile e i materiali. A lato il suggerimento visivo per i complementi d’arredo, in questo caso le sedie da abbinare al tavolo padronale. Infine una foto, in una vista leggermente diversa del realizzato finale.

Progetto a mano Cucina
cucina realizzata

Ed ecco anche la zona giorno, con il suo disegno minuzioso che vede nel dettaglio anche il candelabro al centro del tavolo nella zona pranzo. Lo accompagna l’immagine del soggiorno realizzato. Non presente nel disegno di progetto ma aggiunta a posteriori la particolare parete di fondo in mdf sagomato nero opaco. Al suo interno, con chiusura a scomparsa, la porta d’accesso dello studio, anch’essa rivestita della stessa finitura lignea.

Progetto a mano Zona Giorno
Realizzazione Zona Giorno

Per finire il progetto dello studio e l’immagine della sua realizzazione, in cui si è voluto recuperare un mobile libreria esistente, restaurato e dipinto di bianco per non appesantire troppo questi spazi rinfrescati e alleggeriti.

Progetto a mano Studio
Studio realizzato

Un rapido excursus tra i 40 anni di Modulor

Un rapido excursus tra i 40 anni di Modulor

Oggi festeggiamo i 40 anni di fondazione di Modulor! Esattamente quarant’anni anni fa la giovane Carla iniziava la sua attività in un piccolo capannone di Torre Boldone.

grafica 40 anni Modulor

In questi anni ha vissuto, osservato e preso ispirazione per i suoi progetti dalle tendenze d’arredo che si sono susseguite veloci. Ma cosa è cambiato nel gusto della gente in tutti questi anni?

Carla cresce con l’eccentricità degli anni ’60. Un’esplosione di colori in risposta alle austerità della guerra, si viene a coniare il termine kitsch proprio per questi abbinamenti contrastanti.

Si trovano motivi geometrici nei pavimenti e la plastica viene eletta materiale innovativo ed esclusivo, da utilizzare in qualsiasi ambito e forma.

Ps: Ricordiamoci che negli anni ’60 nasceva la Pop Art di Andy Warhol con l’esaltazione dei simboli clou della società consumistica.

Negli anni ’70 l’adolescente Carla partecipa al movimento degli Hippie chiamati anche “Figli dei fiori”. L’utilizzo sfrenato di simboli floreali e forme geometriche e psichedeliche sono le firme stilistiche fondamentali di quegli anni. .

La plastica è per un attimo accantonata e al suo posto sono reintrodotti materiali più consueti, come i metalli e la pelle. Quest’ultima utilizzata soprattutto nel suo colore naturale.

 

LA SPENSIERATEZZA DEGLI ANNI 80

Arriviamo finalmente alle porte anni ’80 quando nasce la Modulor con l’obiettivo di divenire linea guida di un’architettura e un design d’interni a misura d’uomo, relazionandosi in armonia e in simbiosi con i bisogni dei propri clienti. Il termine “Le Modulor” è coniato direttamente da Le Corbusier intorno agli anni 50 del Novecento,che definisce una scala di proporzioni ricavate dalle misure dell’uomo.

Quello che quarant’anni fa era avanguardia, oggi è tornato fortemente di moda. Uno stile caratterizzato dalla permanenza dei colori sgargianti, a volte anche in colorazioni opache, e l’utilizzo di un mix di materiali contrastanti, che si ritrovano a coabitare serenamente nella stessa stanza.

Nei complementi d’arredo le maniglie e i profili, in legno o metallo, prendono importanza. Non vengono infatti lasciati in finitura naturale ma verniciati di colori quali il rosso, molto di moda, o anche di verde e di nero.

La zona giorno diventa il fulcro della casa in cui non possono mancare ampi divani in pelle, sedie e lampade di design. È proprio in questi anni infatti che si assiste a un’impennata nella produzione e varietà di oggetti di design per la zona living. Meritevoli di citazione, le famose le opere pop di Alessandro Mendini, mentre per i più ricercati si ricordano icone del design dallo stile moderno. L’indimenticabile Arco o Parentesi di Achille Castiglioni, la poltrona Wassily di Marcel Breuer, oppure la Barcellona di Mies Van der Rohe sono solo alcuni esempi.

Vengono anche introdotti i primi colori fluo e il nuovo materiale che prende il posto del vetro tradizionale è il sintetico plexiglass.

ANNI 80 Modulor
letto anni 80

TORNA LA SOBRIETÀ NEGLI ANNI 90

Gli arredi abbandonano le forme bombate e le linee sinuose che li avevano contraddistinti negli anni precedenti per riscoprire forme geometriche semplici, essenziali e minimali.

Vanno di moda le superfici lisce e lucide, qui infatti vengono stese le prime basi per quello che sarà l’essenza dei mobili contemporanei.

La plastica colorata fa del tutto spazio a materiali classici come il vetro, il legno e il ferro battuto.

Anche i colori accesi degli anni precedenti lasciano spazio alle tinte tenui, che dalle pareti si espandono fino agli arredi e ai complementi. Un’esplosione di beige, cipria, bianco candido, che a volte si abbinano a colori scuri come il grigio antracite e il nero.

La moquette e il parquet, due pavimentazioni opposte coesistono armoniosamente e si diffonde, come materiale, la pelliccia sintetica colorata soprattutto su poltrone e pouf.

La funzionalità degli elementi, progettati in funzione dell’attività che deve essere da loro svolta, lasciano comunque spazio alla creatività, soprattutto nelle forme originali e uniche.

cucina anni 90 Modulor
soggiorno anni 90

GLI ANNI 2000 E LA MULTIFUNZIONALITÀ

Le metrature delle case si riducono nei progetti dei nuovi appartamenti. Le case ariose delle epoche precedenti vengono ridimensionate in funzione di necessità e praticità.

Questo comporta il ripensare gli arredi in un’ottica di massima ottimizzazione per spazi e funzioni, prediligendo per esempio divani-letti trasformabili, tavoli allungabili e consolle.

I materiali diventano più flessibili e leggeri. È il passaggio dal legno massello, pesante e soggetto a deformazioni legate all’umidità, all’MDF o listellare, un composto di alta qualità ottimo per le laccature.

Iniziano a delinearsi nuove tendenze stilistiche nel settore arredo, quale L’Urban o l’Hi-Tech, che lasciano spazio a linee essenziali e materiali industriali. La tecnologia entra ufficialmente nel mondo dell’interior design diventando caratteristica funzionale ed estetica.

In totale opposizione tornano in voga lo stile Bohemien e nasce lo Shabby Chic, il “trasandato elegante”. Mobili vintage d’antiquariato fanno da padroni all’interno della casa definendo un gusto retrò rivisitato in ottica contemporanea.

 

cucina Modulor acciaio
living velluti e metalli

MODULOR SI PREPARA AD AFFRONTALE LE NUOVE SFIDE STILISTICHE DEGLI ANNI A DIVENIRE

Cosa ci riserveranno le tendenze dei prossimi anni?
Sicuramente la moda entrerà sempre più a fare parte di tutti gli ambiti legati al Design, anche quello degli interni.

Saranno quindi le nuance di tendenza a dettare le regole, quali colori più femminili o gli accenti verdi, che richiamano anche la tendenza eco e bio.

Si utilizzeranno sempre più carte da parati dai motivi geometrici, che si ritrovano già in piastrelle e complementi, o con motivi floreali anche di grandi dimensioni.

Il velluto sarà uno dei materiali che caratterizzeranno gli anni a venire, è la miscela perfetta di lusso e comfort, a cui si abbineranno diverse finiture di materiali metallici, come l’argento, l’oro, lo stagno e il rame.

 

CONCLUSIONI

In tutti questi anni la curiosità non ha mai abbandonato Carla che ancora oggi, insieme a tutti noi, non vede l’ora di scoprire quali sono i nuovi trend e proporli entusiasta ai suoi clienti. I 40 anni di attività di Modulor sono solo un punto di partenza e un incentivo alla continua crescita e ricerca.

Ps: anche se gli anni passano Carla è sempre giovane, non invecchia mai 🙂